martedì 28 giugno 2011

BASTA ESPERIMENTI SU DI NOI

Ricominciano a girare nuove( vecchie ) proposte per fare nuovi( vecchi?) partiti di centrosinistra. Si vuole rifondare e fondere. Non voglio apparire conservatore, ma comincio a non poterne più di alchimisti e apprendisti stregoni, di cantieri da aprire o di laboratori da osservare. Un quinto di SEL, un terzo di IDV e tre quarti di PD più una spruzzata di società civile..e il cockatail è servito...e no, ora basta con i "barman della politica !. Naturalmente il tutto viene accompagnato da perentori inviti a cambiare la classe dirigente del centrosinistra. Che è una cosa pure giusta, ma spiegatemi una cosa:spesso accade che quelli che oggi chiedono a gran voce di cambiare la classe dirigente, sono stati classe dirigente e non hanno cambiato proprio niente, se non qualche cosmesi di facciata . E allora? A cicli alterni, tra di noi, parte il dibattito sui contenitori: cambiare la forma partito, un nuovo partito, nuovi dirigenti. Discussione facile, che può appassionare altri aspiranti "maghetti" ma che può avere effetti disaatrosi su tutto il resto. Mai una volta che si abbia il coraggio di prendere una posizione sui contenuti. Un bell'esempio invece sono state le prese di posizione di Bersani e Fassino sulla TAV in Val di Susa: una posizione chiara, che difende un opera utile, isola i violenti e tiene nel mirino l'operato del governo. Il quotidiano "La Repubblica" ha titolato ciò: " Il centrosinistra torna a dividersi". Ma questa volta è stato giusto dividersi. Ma che c'azzecchiamo noi con chi grida "Fassino boia" sotto la sede del PD? Nulla di nulla.
Ma per tornare al tema principale, il nuovo( vecchio?) partito vorrei fare un appello a tutti gli esperti, professori, ex dirigenti, aspiranti dirigenti, etc: Per favore, basta esperimenti di laboratorio su di noi. Non siamo cavie. Siamo persone che con gioia e qualche sofferenza hanno creduto a un progetto, quello del PD. Siamo stati nomadi per tanto tempo, adesso abbiamo una casa. Ci abbiamo messo un pò a sistemarla, ma ora ci si vive abbastanza bene. Soprattutto il nostro fine è cambiare questo paese, non perpetuare all'infinito la nostra divisione cellulare. 

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