giovedì 30 giugno 2011

CARO RUFFINI, UN OPINIONE NON E' MAI REATO

E' notizia di poco fa. Lucia Annunziata se ne va dalla RAI e lascia "In Mezzora". L'innesco della crisi sarebbe stato causato da una richiesta del Direttore di RAI3, Paolo Ruffini, alla direzione generale della RAI di spostare la giornalista ad altra rete, dopo l'intervista che la stessa Annunziata aveva rilasciato al Messaggero. Mi stupisco che una persona moderata e di buon senso come Paolo Ruffini abbia fatto un tale gesto. Un opinione non è mai reato. Se è successo questo Ruffini ha sbagliato due volte: la prima perchè penso che sia spropositata la sua reazione all'intervista. La RAI è plurale, anche RAI3 lo è. E' un principio che vale sempre e per tutti. Il secondo sbaglio è quello di privarsi di una trasmissione che andava molto  bene( un audience di un milione e mezzo di persone in una fascia oraria che praticamente non esisteva)  che costituiva un fiore all'occhiello della informazione pubblica e che dettava l'agenda a tutta la stampa italiana, condotta da una professionista di caratura internazionale come Lucia Annunziata. Non sappiamo se il danno sarà irreparabile. Ma si ripari. E presto

mercoledì 29 giugno 2011

SVEGLIA !

Per il 6 Luglio sarebbe in cantiere una delibera dell'AGCOM che consente all'authority di spegnere i siti che violano il diritto d'autore. Su questo punto il Consigliere dell' AGCOM, Nicola D'Angelo è stato dimesso dal Presidente Calabrò dall'incarico di relatore della commissione che stava discutendo la materia. E' stato dimesso e non si è dimesso, proprio perchè D'Angelo era in totale disaccordo con la delibera. Si tratterebbe del primo caso in un paese democratico in cui una Authority di garanzia si prende il "lusso" di oscurare siti sulla base di criteri oscuri e piuttosto ambigui. Insomma, con la scusa del diritto d'autore( questione per la quale servirebbe una discussione e una norma "globale" che tenga conto della evoluzione tecnologica) si introduce la censura. Strano, tutta questa fretta arriva dopo la sconfitta elettorale del PDL. Svegliamoci tutti quanti, prima che sia troppo tardi.

SENZA FISSA DIMORA

Poco fa le agenzie di stampa hanno battuto la notizia che la Senatrice Dorina Bianchi è passata dall'UDC al PDL. Mosso dalla curiosità sono andato a vedermi il curriculum politico della Sen. Bianchi. Ecco qui i risultati ( fonte wikipedia) : nel 2001 la signora si candida per la Casa della Libertà, in quota CCD, alla Camera, collegio uninominale di Crotone, collegata alla lista civetta "Abolizione scorporo"( sic). Batte il candidato dell'Ulivo per una quarantina di voti. Dopo un pò passa alla Margherita. Nel 2006, vigente il "porcellum", si ricandida per la Camera, sempre in Calabria, ma per l' Ulivo. Eletta. Nel 2007 partecipa alle primarie del PD, è capolista , sempre in Calabria, della lista "Democratici per Veltroni" e viene eletta all'assemblea nazionale costituente del PD. Nel 2008 si candida al Senato, in Calabria, per le liste del PD. Eletta. Nel 2009 passa dal PD all'UDC. Nel 2011 si candida  Sindaco di Crotone con l'appoggio di UDC e PDL. Si fa notare per il suo sorriso smagliante mentre in un comizio a Crotone Berlusconi fa a pezzi Pierferdinando Casini, leader del partito di appartenenza della signora.
Oggi passa dall'UDC al PDL. Ha dichiarato, con enfasi e commozione, che "...spera in una riunificazione delle famiglie popolari europee...". A condizione, però, che la Senatrice stia ferma un attimo nello stesso posto, perchè poi, alle "famiglie popolari", comincia a girare la testa( ma non solo quella) per tanto vorticare.  In dieci anni, la Bianchi è tornata al punto di partenza. Chissà se si è mai fatta la fatidica domanda di Bruce Chatwin: Che ci faccio qui ? Una così, all'anagrafe, è un vero malditesta e verrebbe iscritta all'elenco dei SENZA FISSA DIMORA.Categoria di persone piuttosto inaffidabile...   

martedì 28 giugno 2011

BASTA ESPERIMENTI SU DI NOI

Ricominciano a girare nuove( vecchie ) proposte per fare nuovi( vecchi?) partiti di centrosinistra. Si vuole rifondare e fondere. Non voglio apparire conservatore, ma comincio a non poterne più di alchimisti e apprendisti stregoni, di cantieri da aprire o di laboratori da osservare. Un quinto di SEL, un terzo di IDV e tre quarti di PD più una spruzzata di società civile..e il cockatail è servito...e no, ora basta con i "barman della politica !. Naturalmente il tutto viene accompagnato da perentori inviti a cambiare la classe dirigente del centrosinistra. Che è una cosa pure giusta, ma spiegatemi una cosa:spesso accade che quelli che oggi chiedono a gran voce di cambiare la classe dirigente, sono stati classe dirigente e non hanno cambiato proprio niente, se non qualche cosmesi di facciata . E allora? A cicli alterni, tra di noi, parte il dibattito sui contenitori: cambiare la forma partito, un nuovo partito, nuovi dirigenti. Discussione facile, che può appassionare altri aspiranti "maghetti" ma che può avere effetti disaatrosi su tutto il resto. Mai una volta che si abbia il coraggio di prendere una posizione sui contenuti. Un bell'esempio invece sono state le prese di posizione di Bersani e Fassino sulla TAV in Val di Susa: una posizione chiara, che difende un opera utile, isola i violenti e tiene nel mirino l'operato del governo. Il quotidiano "La Repubblica" ha titolato ciò: " Il centrosinistra torna a dividersi". Ma questa volta è stato giusto dividersi. Ma che c'azzecchiamo noi con chi grida "Fassino boia" sotto la sede del PD? Nulla di nulla.
Ma per tornare al tema principale, il nuovo( vecchio?) partito vorrei fare un appello a tutti gli esperti, professori, ex dirigenti, aspiranti dirigenti, etc: Per favore, basta esperimenti di laboratorio su di noi. Non siamo cavie. Siamo persone che con gioia e qualche sofferenza hanno creduto a un progetto, quello del PD. Siamo stati nomadi per tanto tempo, adesso abbiamo una casa. Ci abbiamo messo un pò a sistemarla, ma ora ci si vive abbastanza bene. Soprattutto il nostro fine è cambiare questo paese, non perpetuare all'infinito la nostra divisione cellulare. 

venerdì 24 giugno 2011

FACCIO, MI MUOVO, VEDO GENTE...

Forse sono un lettore distratto dei giornali, ma a leggere cronache e "verbali" della vicenda P4 io non riesco a capire una cosa: questo Bisignani che lavoro fa? Qualcuno dice : " E' un lobbysta.."; un mestiere dignitoso, per carità, negli USA normato dalla legge con un vero e proprio albo professionale. Ma lui, Bisignani, per chi fa il lobbysta? Per Masi? Per la Gelmini? Per la Prestigiacomo? Cioè, uno che passa il tempo al telefono con queste persone, a sentire sfoghi, richieste di " aiutini", piagnistei etc., è un lobbysta? A me sembra più una specie di rubrica radiofonica notturna per cuori solitari...un numero verde per ministri sfigati ( Tremonti ti fa piangere? chiama Bisignani al 800...), un call center per ego ipertrofici( Masi che dice a Bisignani..." A Santoro stavolta gli ho spaccato il c...). Ma i vari Masi, Gelmini, Prestigiacomo che facevano , ogni volta pagavano Bisignani per i "consigli" che elargiva? Ne dubito. E allora stò Bisignani come si pagava il caffè la mattina, le sigarette, insomma le cosette di tutti i giorni? Viene in mente quella ragazza del film "Ecce Bombo". Alla stessa domanda la ragazza rispondeva: "Faccio...mi muovo...vedo gente...". Credo che, in questo caso, sarà la magistratura a rispondere a questa domanda.
Meritano due parole anche gli intercettati. Ministri, parlamentari, funzionari dello stato, dirigenti d'azienda: foto di gruppo di uno squadrone di pettegoli frustrati. Oggi si leggeva di una funzionaria di Palazzo Chigi che appena finiva una riunione correva al telefono a raccontare tutto al Bisignani. Limpido esempio di lealtà allo Stato Italiano...
E' utile leggere queste intercettazioni sui giornali. Ci fanno capire che da 17 anni siamo nelle mani di una classe dirigente, plasmatasi intorno a Berlusconi, che non solo ha perso il senso comune del pudore, ma che, soprattutto, non è proprio buona a nulla, incapace persino di vergognarsi di quello che ha fatto. Abbiamo una fortuna, però: di questa storia si vedono i titoli di coda.

martedì 21 giugno 2011

SE NON ORA QUANDO

Sara Varetto è il nuovo direttore di SkyTG24. E' notizia di oggi. Prende il posto di Emilio Carelli, praticamente il fondatore della testata, che passerà a condurre un talk serale. La buona notizia è che una donna prende la guida della testata giornalistica più equilibrata del panorama televisivo italiano. Si aggiunge a tutte quelle donne, da Bianca Berlinguer a Lucia Annunziata, da Lorenza Lei a Emma Marcegaglia che , nel rispetto di opinioni tra loro anche molto diverse, rappresentano l'avanguardia di una nouvelle vague che va avanti nella classe dirigente italiana. Se non ora quando...

domenica 19 giugno 2011

BOLLITI

Oggi a Pontida si è consumato il fatto. Bossi parlava di Berlusconi e la piazza gli urlava " secessione", cercava di spiegare che le elezioni anticipate non si possono fare perchè "...la sinistra vincerebbe le elezioni.."e sotto il palco acclamavano " Maroni Presidente". Il fatto che si è consumato è la rottura tra la Lega e il suo popolo. Bossi & C. pagano la loro doppia lingua: una a Roma e un altra al nord. Pagano il servilismo a Berlusconi. Pagano la follia dei loro slogan. Finalmente pagano. Sono definitivamente e irreversibilmente BOLLITI.

venerdì 17 giugno 2011

I SOLITI BUFFONI

Da una settimana il tam tam è uguale: l'attesa è tutta per Pontida. Tg e giornali si chiedono se Bossi consumerà sul "sacro suolo" la rottura con Berlusconi. Un tam tam alimentato dalle mezze dichiarazioni dei dirigenti leghisti, dai loro sorrisetti "furbi", dalle espressioni idiote che vogliono sembrare intelligenti sfoggiate in tv. Mi assale un sospetto: ma se fosse una buffonata? Ragioniamo: può, oggi come oggi, la Lega aprire una crisi di Governo e andare elezioni anticipate? Mi pare proprio di no. Certo, si trovano in una situazione difficile, il loro elettorato li sta mollando. Ma forse proprio per questo hanno bisogno di caricare di significati l'appuntamento di Pontida, che altrimenti rischierebbe di essere disertato dai loro militanti e minimizzato dai media. Magari tutto si risolverà con qualche frase roboante di Bossi, magari un altra di quelle stramberie tipo Ministeri al nord, oppure qualche anatema contro "Roma ladrona", tanto per far reagire con stizza Alemmanno, e poi riappacificarsi tutti insieme di fronte a un piatto fumante di rigatoni alla pajata. O una bella bocciatura del "porcellum". Con il sorriso soddisfatto e l'applauso convinto dell'autore della brutta legge elettorale. Che gli sta accanto. Insomma, sono i soliti buffoni e io sono contento di non essere come loro.

mercoledì 15 giugno 2011

SONO PIENI DI PAURA

La reazione del ministro Brunetta alla richiesta di dialogo della giovane precaria è la vera analisi del voto del PDL. Non sanno darsi una spiegazione, non trovano un appiglio a cui aggrapparsi, improvvisamente il loro mondo non gli risponde più. Mentre la nave fa acqua, l'Ammiraglio Berlusconi racconta barzellette ai passeggeri attoniti. Hanno paura, la maledetta paura che per loro stia finendo e non si erano neanche preparati, la paura del buio che li sta circondando, la paura di dare risposte che comunque, finora, non hanno mai voluto dare. La paura che il loro tempo è scaduto. La paura, devastante, di non capire, di non sapere, come e perchè sia successo tutto ciò.

martedì 14 giugno 2011

E' LA RETE BELLEZZA E TU NON PUOI FARCI NIENTE

Gli utenti di Facebook in Italia, dal settembre 2008 al Marzo 2011 sono passati da 1,3 milioni a 19,2 milioni. Secondo una inchiesta di Mediaset un italiano su tre, mentre guarda la tv, utilizza altri strumenti, nell'ordine: 29% ipad o notebook; 26% pc; 14% smartphone. Ad Aprile 2011( secondo audiweb) almeno 26,6 milioni di italiani hanno navigato online almeno una volta. Sono aumentati del 12,4% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. In un giorno medio, in Italia, la rete ha 13 milioni di utenti attivi. Se vogliamo parlare seriamente della Rete partiamo da questi numeri. I giornali di oggi, giustamente, sottolineano il ruolo decisivo del web nelle ultime campagne elettorali. Dimenticando che proprio per loro si avvicina l'effetto " tacchino a Natale". Perchè l'informazione non è più loro esclusiva. Può non piacere, ma è così. E la novità non è soltanto nei contenuti, nell'ironia etc., ma è nella PARTECIPAZIONE. Non dobbiamo edificare altari a nuovi dei. Ma dobbiamo tutti  prendere atto che le nuove tecnologie, se cambiano la vita della gente, ne cambiano anche la politica, che della vita fa parte a pieno titolo. Il treno che è partito non si ferma più. E dai finestrini si vede che il paesaggio sta cambiando...

lunedì 13 giugno 2011

EFFETTO SERRA SULLA POLITICA

Il 57% di elettori hanno reso valido il referendum votatando si, mediamente al 95%, ai quattro quesiti. Un risultato talmente eccezionale che merita di essere letto e riletto. Ne sottolineo soltanto uno: un risultato del genere non sarebbe stato matematicamente possibile se sul medesimo obbiettivo non ci fosse stata una convergenza tra elettori di centrosinistra ed elettori di centrodestra. E' questo il muro che è crollato: quello che ha separato due mondi per almeno 17 anni. Strategie politiche, alleanze e interi gruppi dirigenti del centrosinistra si sono formati, si sono illusi e spesso sono stati sconfitti sulla base di un principio che sembrava indiscutibile: in Italia la maggioranza del paese è sempre e comunque di centrodestra. Oggi invece questo si può discutere. Tutto sta cambiando e i ghiacciai della politica si stanno sciogliendo. Soprattutto quello Berlusconiano. Ma l'effeto serra tocca tutti. Per questo adesso a noi il compito più duro: intercettare questo colossale movimento di opinione, ormai alla luce del sole, non soltanto per chiudere definitivamente il ciclo politico del berlusconismo, che in fondo ormai è proprio all'agonia, ma per accompagnare l'Italia a pieno titolo a entrare finalmente  in questo incipiente ma straordinario secolo. Un secolo dove per dire si o no al diritto all'acqua o a un ambiente pulito non serve essere di destra o sinistra, ma basta essere donne e uomini liberi.

SONO FINITI

Ore 16 del giorno 13 Giugno 2011, i quattro referendum raggiungono e superano il quorum. Siamo al 57% a più di metà dei seggi scrutinati. Berlusconi aveva invitato all'astensione. Dopo le amministrative il segnale degli italiani è chiaro: il ciclo di Berlusconi è finito. Prepariamo l'alternativa.

RAI: BUROCRATI DEL CdA, ANDATE A CASA

Oggi Fazio racconta su La Repubblica una storia che non avremmo mai voluto sentire. La conoscete già. E la domanda è sempre la stessa, uguale per tutti: un autore confeziona trasmissioni di successo per il servizio pubblico e la RAI che fa? Non lo conferma. Alibi ormai non ce ne sono più e la questione è molto più semplice di quanto si creda: i membri del CdA RAI amministrano l'azienda per conto del Parlamento, che rappresenta il popolo, quindi amministrano per conto nostro. Se si fanno delle scelte che vanno contro ogni più elementare logica economica e di tutela dell'azienda per cui si lavora la conclusione è soltanto una: questi amministratori non lavorano per l'azienda da cui sono pagati.Anzi, vogliono ridurla a un monoscopio, come quello qua sopra. Conclusione: Vadano via. Subito.

venerdì 10 giugno 2011

SANTORO ANCORA IN RAI? NON HA PREZZO...

8 milioni di spettatori, pari al 33% di share, con punte di 9 milioni. E' il festival  di San Remo? Una partita dell'Italia ai Mondiali? No, è l'ultima puntata di Anno Zero. Non saprei cos'altro serva alla RAI per convincersi a ripetere la trasmissione di Santoro anche per la prossima stagione.
Tanto più che lo stesso Santoro si è riproposto per la prossima stagione a un euro a puntata. Non è stata una boutade, la trasmissione si ripaga ampiamente con gli introiti pubblicitari. Insomma, se' pò fà...

mercoledì 8 giugno 2011

IL FUORICLASSE

E' sempre la stessa storia: la RAI, ovvero il servizio pubblico, può o non può competere sul mercato? Secondo me DEVE. Ma, ovviamente, con prodotti diversi dalla tv commerciale; non più noiosi ma semplicemente diversi. Ora, a seguito della vicenda Santoro, gli scenari futuri parlano di un passaggio del conduttore di Anno Zero a La7, con probabile esodo di altre figure( conduttori o dirigenti) che lo accompagnerebbero. Non sappiamo se è vero, ma ammettiamo che è vero. Anzi , facciamoci una domanda: Sarebbe buono o cattivo un tale evento per la concorrenza e il pluralismo TV? Non esito a ripondere: sarebbe molto buono. Perchè finalmente il famoso terzo polo televisivo diventerebbe un fatto molto solido. Aggiungi a Mentana, Santoro e magari anche Fazio o Floris o Gabanelli ed ecco che la squadra de La7 diventa competitiva per lo "scudetto" della TV italiana. E' buono o cattivo per Mediaset? Per Mediaset è cattivissimo: La prima TV commerciale italiana rischia grosso, improvvisamente tutta la sua programmazione diventa muffa stantia e si ritrova al suo fianco, anzi sul suo terreno, un concorrente vero.E' buono o cattivo per SKY? A loro non importa nulla: viaggiano sul satellite, anche molto bene, continueranno nella loro strategia imperniata sui contenuti e tesa a confermare il loro profilo di "alternativa" alle vecchie TV generaliste. E' buono o cattivo per la RAI? Cattivo, per le ragioni che conosciamo, cattivissimo per RAI2, che rischia l'osso del collo: dopo aver perso Santoro, dopo aver perso XFactor( che andrà su SKY) la seconda rete RAI potenzialmente potrebbe essere superata non solo da LA7, ma anche da Rete4 e da Italia1, per una sorta di forza d'inerzia verso il basso. Senza contare che tutto questo mondo, ma in particolare RAI2 che vorrebbe rivolgersi a un target giovane e più dinamico, è costantemente eroso,assediato e minacciato dal web.
Quindi, se si vuole un pò di bene alla RAI, è bene che si salvi RAI2. Serve però un fuoriclasse, qualcuno in grado di fare non una ma più mosse del cavallo sulla scacchiera televisiva. Qualcuno in grado di governare e mescolare contenuti televisivi e convergenza tecnologica, requisiti indispensabili per gestire una TV oggi. La RAI questo fuoriclasse ce l'ha, si chiama Carlo Freccero.Non perdete tempo signori del CdA. Spegnete i cellulari, non fatevi trovare dai partiti e dai mandarini della RAI e dategli RAI2. Non ve ne pentirete.

martedì 7 giugno 2011

LA RAI DI DON ABBONDIO

" RAI e Santoro hanno convenuto di risolvere transattivamente il rapporto" recita un comunicato dell'azienda, dove la parola chiave sembra "transattivamente". E su questa strana parola batte il tam tam di Viale Mazzini, che tradotta in volgare significa : " Santoro ha preso i soldi per andarsene e non romperci le scatole"... Ma oltre il freddo linguaggio degli avvocati, oltre la stessa polemica politica, che per la RAI è sempre dietro l'angolo, oltre la grossolanità di certi argomenti, c'è una questione che quasi nessuno affronta, a partire dal CdA della RAI. Facciamo un esempio terra terra: se la Fiat vende bene una macchina secondo voi cosa fa, interrompe la produzione e la toglie dal mercato? No, non lo fa, è certo. Perchè la RAI invece lo fa? Perchè di questo si tratta: Anno Zero faceva quasi sette milioni di spettatori su RAI2 ogni giovedi sera. In termini di pubblicità una montagna di soldi per la RAI. Di fronte a questo successo che fa l'azienda? Preferisce "Transattivare" , cioè perdere soldi e rinunciare a guadagnarne altri, sospendendo il programma. Succede solo con Santoro? No, anche con altri. Basti pensare ai dubbi su Fazio e Gabanelli. Oppure a un altra trasmissione RAI d successo: "In Mezzora" di Lucia Annunziata. Una rubrica che, nonostante sia incastrata tra i gran premi di Formula 1 e l'inizio delle partite, si porta a casa una media di quasi due milioni di telespettatori, con un effetto rimbalzo sui giornali e sulle altre reti tv che fa diventare la RAI leader nell'informazione ogni volta che si accende la lucina rossa della trasmissione dell'Annunziata. Un azienda normale che fa di fronte a questi risultati? Prende l'Annunziata e prova a darle una prima serata, magari per provare a stracciare la concorrenza sul prime time. Ma non avviene. Anzi, finora io non ho neanche capito se l'anno prossimo "In mezzora" tornerà in video. Insonma, in un paese dove tutti invocano il libero mercato, la RAI sembra una zona franca, un luogo dove le leggi della domanda e dell'offerta non valgono più. E se  la concorrenza vale, a volte ho il sospetto che in RAI vale solo per favorire gli altri... In Italia siamo sempre a Manzoni( inteso come Alessandro) dove c'è sempre un Innominato che fa i comodi suoi e un Don Abbondio che "... se il coraggio uno non ce l'ha , non se può dare,,,". 

venerdì 3 giugno 2011

PERCHE' GIGI D'ALESSIO SI E CELENTANO NO?

L'apparizione di Adriano Celentano ad Anno Zero sta suscitando diverse reazioni. La più ipocrita e sgradevole è quella che potremmo classificare nella categoria " Celentano è il mio mito". Caposcuola l'on.Daniela Santanchè, che ieri sera, appena Santoro ha cercato di dare la parola a Celentano, ha cominciato a inondare l'Adriano nazionale di complimenti e battute sdolcinate su " quanto è bello, quanto è bravo, le sue canzoni mi fanno sognare.." della serie " canta, ma non romperci le scatole con le tue chiacchiere...". A seguire tanti altri hanno commentato sottolineando in primis la bravura di Celentano come cantante, come a dire che se canta bene non può pensare altrettanto bene. Il mondo che si intravvede dietro questi commenti è molto chiaro e molto brutto: chi canta non può avere un opinione( ma Gigi D'alessio si..) , anzi , chi canta deve solo cantare, così come chi fa l'operaio si limiti a lavorare e via dicendo: ma nessuno pensi, nessuno parli, oltre il limite che "qualcuno" traccia.
E invece, cara Santanchè & C., da un bel pezzo ci piace a tutti fare tutto. Compreso pensare con la propria testa